Etica del lavoro – Persistenza – Gamification
Ogni volta che consideriamo un possibile obiettivo, il nostro cervello conduce un’analisi costi-benefici, a livello inconscio, in una frazione di secondo, per verificare se vale la pena tentare di raggiungerlo. Il modo in cui elaboriamo questa analisi, dipende non tanto dai fatti e dalle situazioni piuttosto da quanta dopamina è presente nel nostro cervello. Quando abbiamo un alto livello di dopamina nel nostro cervello, ci preoccupiamo meno dello sforzo richiesto per raggiungere l’obiettivo e troviamo più facile immaginare il raggiungimento del successo. Ciò si traduce in una maggiore determinazione e minore frustrazione di fronte alle battute d’arresto.
Interessante sapere che quando la dopamina si esaurisce nel circuito di “ricompensa cerebrale”, tendiamo a soppesare lo sforzo in modo differente, spesso sopravvalutando le difficoltà e sottovalutando l’importanza dei nostri obiettivi. In generale, con meno dopamina in corpo, tendiamo anche ad immaginare maggiormente le cause di fallimento piuttosto che il nostro imminente successo. Questo aspetto potrebbe portarci ad evitare le sfide più impegnative. Ovviamente, quando affrontiamo un nuovo obiettivo o un ostacolo difficoltoso, avere un alto livello di dopamina è un enorme vantaggio: incrementiamo così la motivazione e la determinazione.
Livelli elevati di dopamina nel nostro cervello sono anche associati a un apprendimento più rapido e prestazioni sensibilmente migliori. Questo perché quando perseguiamo degli obiettivi importanti, prestiamo maggiore attenzione a ciò che stiamo facendo. Rispondiamo inoltre in modo più rapido ed efficace ai feedback esterni, aspetto che facilita l’apprendimento e il miglioramento della prestazione.
Questa è la base neurologica dell’autoefficacia: un’elevata motivazione a raggiungere gli obiettivi, combinata con una maggiore determinazione e un apprendimento più rapido.
Detto questo, è interessante notare che per molti ricercatori, i videogiochi aiutano a sviluppare queste abilità grazie alla dopamina indotta dall’esperienza videoludica. Senza la scarica di dopamina durante il gioco, molti giocatori non continuerebbero a giocare ad abbandonerebbero la sfida prematuramente. Non c’è da stupirsi che i giocatori assidui “lavorino” così duramente, ora dopo ora, ai loro giochi preferiti. Aumentare l’autoefficacia è il loro dominio. In molti contesti lavorativi, specialmente dove è probabile che il duro lavoro produca risultati migliori, come cercare di imparare qualcosa di nuovo, completare un compito difficile, allenarsi per degli obiettivi a livello sportivo o anche solo per districarsi da situazioni di vita difficili, l’autoefficacia prodotta dalla dopamina può essere determinate per la riuscita. Gli studi scientifici dimostrano che la dopamina viene rilasciata ogni volta che anticipiamo il feedback di un’azione orientata al raggiungimento di un obiettivo. Molti studi dimostrano che le persone che si impegnano con successo e abnegazione in attività che richiedono un impegno elevato, continueranno ad estendere questo sforzo anche in futuro. Lavorare sodo e raggiungere i nostri obiettivi ci prepara, neurologicamente grazie all’apporto di dopamina, a lavorare di più e meglio. Interessante notare come un livello più elevato di dopamina nel cervello potrebbe effettivamente essere un propulsore significativo per una solida etica del lavoro. L’etica del lavoro, si è scoperto, non è solo una virtù morale, ma in realtà è una condizione biochimica che può essere facilitata, intenzionalmente, attraverso attività che aumentano i livelli di dopamina nel cervello. Ciò significa che l’autoefficacia può essere stimolata attraverso la gestione del livello di dopamina nel nostro cervello. L’etica del lavoro può quindi essere stimolata attraverso l’introduzione di logiche di “gamification” durante la giornata di lavoro. La persistenza e la determinazione possono essere agevolate e potenziate. Questo è il compito del leader acuto ed attento.
Lettura di approfondimento:
Irma Triasih Kurniawan, Marc Guitart-Masip and Ray J. Dolan, “Dopamine and Effort-Based Decison Making”, Frontiers in Neuroscience 5 (2011)